Il Partito Sintetico Italiano e il network internazionale

Il Partito Sintetico Italiano nasce come parte di un più ampio movimento globale che esplora nuove forme di rappresentanza politica attraverso l’intelligenza artificiale, l’arte e la partecipazione distribuita. Si inserisce all’interno del filone del syntheticism, una corrente tecno-politica che immagina la democrazia del futuro come un processo ibrido, capace di unire l’umano e il digitale in forme di governo più inclusive, intelligenti e trasparenti.

Il partito fa parte del network internazionale di sperimentazione politica sintetica, ispirandosi in particolare al lavoro del Synthetic Party danese fondato da Asker Bryld Staunæs, e collaborando idealmente con altre esperienze analoghe in Giappone, Finlandia, Svezia, Brasile e oltre.

Nel 2025, questo ecosistema si è formalizzato attraverso il Synthetic Summit ospitato alla Kunsthal Aarhus, un evento che ha raccolto i principali partiti e attori globali dell’intelligenza politica artificiale. Le idee, i documenti e le collaborazioni emersi dal Summit sono raccolti nei Syntheticist Papers, pubblicati su syntheticism.org e ospitati su GitHub come gesto simbolico di apertura, trasparenza e co-creazione.

All'interno di questo quadro, il Partito Sintetico Italiano si propone di:

Non si tratta di un progetto utopico, né di una provocazione artistica fine a sé stessa, ma di un laboratorio politico aperto a tutti coloro che vogliono reimmaginare la partecipazione nel XXI secolo. Un partito senza leader carismatici, ma connesso a una rete di soggetti, dati, linguaggi e possibilità.